IDENTITA' ED EVOLUZIONE:
SCOPRIRE SE STESSE


Diciamocelo, è difficile sapere sempre in ogni momento della nostra vita chi siamo davvero, aver chiaro in mente come siamo e qual è la nostra vera identità, lo scopriamo crescendo ed evolvendo come persone, come donne e come tutte le altre "cose" che siamo. Io sono donna, moglie, mamma, figlia, amica, cugina, nuora, cognata, professionista, vicina di casa, catechista, conoscente, collega insomma ho tante me stessa che convivono e devono trovare ogni giorno il loro equilibrio e non è affatto facile.

Certo, essere portata per l'organizzazione e la pianificazione aiuta, ma non basta essere life organizer, anch'io a volte ho bisogno di ritrovarmi e di capire se la mia nuova identità emerge, si fa strada e lascia indietro quelle vecchie per poter splendere e brillare in tutta la sua consapevolezza. Proprio in questo periodo, in occasione del mio compleanno e dell'arrivo della primavera, sto facendo un gran lavoro su me stessa, vedrete presto il risultato di questo impegno, perchè avevo proprio bisogno di ritrovarmi. 

Avere un dialogo costante con noi stesse, fare un percorso di crescita personale, circondarci di persone allineate alla nuova versione di noi stesse sono tutti aspetti fondamentali per non dimenticarci di noi, per riscoprirci costantemente e fare scelte che ci portino a non trascurare la nostra vera identità, quella che sentimo nostra in quel momento e che potrebbe evolvere e cambiare nel tempo. Questo non significa che possiamo essere incostanti e cambiare idea ogni 5 minuti, significa però essere aperte al cambiamento, imparare a essere flessibili e accettare che col tempo alcune cose vanno lasciate andare per fare spazio al nuovo.

 

  Ti ricordo due cose, a questo proposito, la prima è che se vuoi mantenere un dialogo costante con te stessa puoi scaricare la mia app, SCARICALA QUI, e ricevere ogni settimana delle domande e degli spunti di riflessione per mantenere viva la consapevolezza di te, la seconda è che presto darò il via a una challenge sul decluttering, proprio per fare spazio al nuovo e lasciar andare il vecchio e il superfluo, se ancora non sei iscritta alla mia newsletter fallo ora per restare aggiornata sulla data di inizio, ISCRIVITI QUI.

Ma passiamo al libro di cui ti voglio parlare oggi e che mi ha dato spunti interessanti per parlare di identità: "Accabadora", di Michela Murgia.

FILL'E ANIMA

"Fillus de anima. E' così che li chiamano i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla sterilità di un'altra. Di quel secondo parto era fglia Maria Listru, frutto tardivo dell'anima di Bonaria Urrai."

Inizia così il libro. Essere fill'e anima è ciò che accade a Maria, la protagonista, beh, una delle protagoniste, lei è la fill'e anima e chi si prende carico di lei è Bonaria Urrai, siamo in Sardegna negli anni '50 e la storia ci parla della relazione tra queste due donne che si intreccia con l'evoluzione di Maria, che all'inizio è bambina e alla fine del libro è una giovane donna. Bonaria Urrai prende con sè Maria, la cui famiglia è in difficoltà, dove il suo arrivo non era previsto, e la cresce come fosse sua figlia, vive a fondo il suo ruolo di madre, ma le tiene nascosta una parte di sè, del suo essere accabadora. ""Acabar", in spagnolo, significa finire. E in sardo "accabadora" è colei che finisce.  Agli occhi della comunità il suo non è il gesto di un'assassina, ma quello amorevole e pietoso di chi aiuta il destino a compiersi. E' lei l'ultima madre." Bonaria tiene per sè questo aspetto della sua vita, la bambina ogni tanto la vede uscire la notte o rientrare la mattina all'alba senza sapere dove sia stata, ma non riceve mai spiegazioni. Bonaria aspetta il momento giusto, come a volte facciamo noi per deciderci a tirar fuori i nostri pensieri più segreti, ma la verità è che il momento giusto non esiste e, come spesso accade, è la vita, sono le circostnze che ci obbligano a parlare anche se noi non siamo pronte.

Questo è ciò che succede nel libro, la verità si rivela a Maria per altre strade e lei resta sconvolta e delusa da questa verità, non riesce a far combaciare due identità così diverse nella stessa persona, non riesce a conciliare il ruolo di accabadora con quello di madre con cui lei ha sempre identificato Bonaria Urrai e così, incapace di gestire questa rivelazione, decide di andarsene.

Da sola compirà un viaggio di crescita e scoperta di sè, anche nella nuova realtà in cui verrà catapultata, così lontana e diversa dalla sua Sardegna, dovrà fare i conti con diversi lati di una stessa persona, in questo caso di se stessa. Nel tempo che passerà lontana da casa avrà modo di crescere ed evolvere, di rielaborare ciò che è successo, di scoprire altro fuori e dentro di sè, ma sarà solo con il suo ritorno a casa ad assistere Bonaria Urrai prima malata e poi morente, che pian piano ricucirà i pezzi della sua esistenza e di tutte le Maria che è stata per poter abbracciare e accettare la nuova se stessa. 

La storia parla di due donne, ognuna delle quali vive un conflitto interiore, vive un perdersi e un ritrovarsi. Può capitare anche a noi, ma se non ci prendiamo il tempo di fare chiarezza per capire cosa sta succedendo, per manifestare dubbi, paure, bisogni, per vedere le cose da altri punti di vista non possiamo ritrovarci e trovare quell'equilibrio, quel senso di realizzazione e appagamento che cerchiamo e troviamo quando abbiamo accettato la nostra identità e facciamo in modo di lasciarla esprimere e brillare, senza nasconderla o limitarla.

 

IDENTITA' ED EVOLUZIONE

                                                                                           

"Accabadora" è la storia di una relazione e di un'evoluzione in cui emerge il tema dell'identità e delle molteplici versioni che convivono in noi stesse. La dualità principale che una donna può sperimentare è quella dell'essere donna e madre, ma non solo. Già prima può essere che si avverta un conflitto, un disallineamento tra l'essere donna e figlia quando, per esempio, stiamo crescendo e vogliamo fare le nostre scelte che però ci portano lontano o in disaccordo con la nostra famiglia. Ci può essere mescolanza di identità anche in ambito lavorativo, tra le necessità che un certo ruolo in azienda impone e i bisogni della donna oltre le mura del posto di lavoro o ancora quando dobbiamo scegliere tra il continuare a essere dipendenti o diventare libere professioniste e quando lo diventiamo può essere difficile trovare un equilibrio tra l'essere noi stesse e il capo di noi stesse

Come life organizer credo che il modo migliore per trovare un equilibrio tra tutti i nostri ruoli, tra tutte le diverse  identità che coesistono in noi, risieda in questi tre passaggi fondamentali:       

fare chiarezza, definire le nostre priorità, organizzarsi e pianificare con intenzionalità.

 

3 MODI DI TROVARE L'EQUILIBRIO TRA LE NOSTRE DIVERSE IDENTITA'

 

     FARE CHIAREZZA

Per questo, come già dicevo prima, serve un dialogo sincero e costante con noi stesse, a me per esempio aiuta molto mettere i pensieri nero su bianco, anche se ogni tanto ho bisogno di dire le cose ad alta voce e allora approfitto di un viaggio in macchina da sola o di un momento in cui sono sola in casa per schiarirmi le idee parlando ad alta voce con me stessa. Anche dopo questi momenti di dialogo a tu per tu, comunque, sento il bisogno di scrivere quindi il mio consiglio è quello di prendervi un po' di tempo per voi, quando sapete di non essere disturbate, per far dialogare le vostre voi stesse e cercate di farlo con costanza e ciclicamente perchè noi evolviamo e l'equiibrio che troviamo oggi potrebbe non andare più bene l'anno prosimo.

In genere potreste semplicemente lasciar fluire i pensieri, ma in questo caso specifico dovreste cercare di identificare le vostre diverse identità e far emergere per ognuna bisogni, paure, desideri, difficoltà e motivi di scontro con le altre parti di voi. Per esempio, cominciate da voi come donna, per voi stesse, senza limiti ne filtri, cosa vorreste, di cosa avete bisogno, quale peso sentite maggiormente in questo momento e cosa invece vi dà gioia e soddisfazione? Rispondete con sincerità, senza sensi di colpa. Poi fate le stesse domande a voi come moglie, come madre, figlia, amica, professionista, quel che volete, mettete nero su bianco, all'inizio potrebbe essere faticoso, ma alla fine sarà liberatorio. Ci tengo a dirvi che, se facendo questo esercizio, doveste percepire delle difficoltà più profonde, dei blocchi, se sentite che c'è altro sotto la superficie e che avreste bisogno di andare più a fondo, ma la cosa vi mette ansia, stress o paura, allora forse è il caso di rivolgervi a un professionista diverso come uno psicologo o uno psicoterapeuta, non c'è niente di male, è capitato anche a me in un momento delicato della mia vita e in certi casi è la soluzione migliore per sbloccarci e poter tornare con serenità a costruire la nostra vita su misura.

 

     DEFINIRE LE PRIORITA'

Ora che avete chiarezza cercate di mettere in ordine di priorità ciò che è emerso, cosa conta di più per voi come donna, moglie, madre, ecc. ? Cominciate a identificare una cosa per ogni vostro ruolo e iniziate a capire quali azioni o abitudini potrebbero aiutarvi a portare avanti gli obiettivi legati a quelle priorità, al resto ci penserete in un secondo momento, cominciate da ciò che conta di più, ogni cambiamento deve essere graduale.

 

     ORGANIZZAZIONE E PIANFICAZIONE

A questo punto è il momento di passare alla pratica. Quelle azioni e abitudini che avete identificato vanno ora inserite nella vostra settimana, nella vostra quotidianità. Dovete analizzare il vostro punto di partenza e riflettere su quali attività al momento vi impediscono di trovare quilibrio e raggiungere quelle priorità, occorre iniziare a delegare, spostare, eliminare alcune cose, fare spazio nella vostra vita per ciò che per voi conta davvero e l'unico modo per farlo è organizzarvi e pianificare con intenzionalità il vostro tempo.

Se non siete abituate a farlo posso capire che la cosa vi spaventi o vi sembri impossibile da fare, ma vi assicuro che con pazienza e un buon metodo potete raggiungere risultati straordinari, come hanno fatto Ilaria, Cinzia, Silvia e Aessandra che si sono affidate a me per migliorare la loro organizzazione. Vuoi fare anche tu un primo passo verso il cambiamento? Scrivimi a susy@vitasumisura.it o lascia un messaggio in questo form, SCRIVIMI QUI, possiamo fare una chiacchierata conoscitiva grtuita e capire come posso supportarti nel tuo percorso verso una migliore organizzazione personale perchè tu possa avere la tua vita su misura.

 


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